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DANZA GUERRIERA AZTECA-MEXICA

La danza azteca NON E’ UN BALLO.

 

Il MACEHUALIZTLI (danza di ringraziamento o di sacrificio) E’ UN RITUALE DI PURIFICAZIONE DEL CORPO E DELLA MENTE.

 

E’ inoltre un mezzo per raggiungere un livello di conoscenza superiore riguardo all’origine e destino dell’uomo e dell’universo. Per tanto, per imparare la Danza Mexica è necessario conoscere contemporaneamente la FILOSOFIA O SAGGEZZA DELL’ANAHUAC.

 

E’ perciò anche un atto di VENERAZIONE o RINGRAZIAMENTO ALLE FORZE CONCRETE CHE CI DANNO LA VITA( acqua, vento, fuoco, terra e tutti i derivati dalla loro interazione: fiori, alimenti, alberi, montagne, fiumi, ecc…), E DI GRATITUDINE ALLA FORZA GENERATRICE UNIVERSALE (Ipalnemohuani Hunab Ku)

 

La Danza Sacra Mexica, d’altra parte, è un CAMMNO PER CERCARE L’ARMONIA CON LA TERRA ED IL COSMO, CON IL SUO TIPO DI MOVIMENTO ED ESPRESSIONE. E’ per questo stesso motivo che nella danza vi sono passi fondamentali che rappresentano o simbolizzano L’ACQUA (zigzagheando), IL VENTO (girando o facendo delle giravolte complete), LA TERRA (quando si avanza sfregando la terra con i piedi al ritmo degli ayoyotes-sonagli-), ed IL FUOCO (saltando sul posto o avanzando e retrocedendo sempre saltellando come quando si fa il “saluto” o “permesso”). Altri tipi di passi di armonia con il Cosmo o la Terra sono quelli che imitano i movimenti di rotazione o traslazione.

 

La Danza Azteca è anche un mezzo utile a diminuire la nostra smania di grandezza ed il nostro individualismo tipici della cultura europeo-occidentale ( e molto nocivi). Attraverso MOVIMENTI E PASSI DI ANIMALI (di aquila, giaguaro, cervo, colomba, colibrì, falco, quetzal, ecc…), arriva sempre il momento in cui lo ITOTIANI (danzatore solare) RIESCE A SENTIRE, AD UGUAGLIARSI E A SOMMARSI O IDENTIFICARSI CON UNO DI QUESTI ANIMALI, e senza la benché minima intenzione, LO IMITA OGNI VOLTA DI Più CON I PASSI DI DANZA (questo è quello che si chiama “nagualizzarsi”).

A questo punto arriva il momento di menzionare l’altro testo di filosofia náhuatl non più accademica- come lo era Filosofia Nahuatl di León Portilla, UNAM-, bensì empirica, ottenuto dalla viva voce di un sciamano yaqui, Don Juan, attraverso interviste effettuate da Carlos Castaneda, autore del libro Viaggio a Ixtlan, ed.Fce, dove potranno trovare i concetti qui ritrasmessi.

 

La danza mexica è inoltre un mezzo di ENERGETIZZAZIONE DEL CORPO del danzatore - realizziamo pratiche nelle quali il danzatore verifica fisicamente questa energetizzazione- e dello SPAZIO nel quale si porta a termine la danza, creando mediante il CERCHIO; IL MOVIMENTO E I PASSI ANTROPOCOSMICI, un CAMPO MAGNETICO, e generando in ognuno dei danzatori una componente biochimica chiamata “endorfina” capace di bioenergetizzarlo, di potenziarlo e allo stesso tempo di curarlo e mantenerlo in buona salute (vedi Teatro Antropocosmico, di Nicolás Núñez, ed.SEP). E’ grazie alla creazione di tale campo magnetico, per mezzo della danza, che lo ITOTIANI si fonde con il cosmo allo svanire come “materia solida”(oggi la fisica quantica afferma che non esistono che “conglomerati o masse di energia”), convertendosi in un “fluido sacro”. Ciò si ottiene in certi luoghi, in determinate date e con certi tipi di passi o movimenti.

 

senza ombra di dubbio, bisogna aggiungere che il NITOLTILIZTLI ( Danza della Gioia), la nostra danza, oltre a tutto quello detto precedentemente e senza togliere merito a nessuna delle altre funzioni, rappresenta un mezzo per la generazione di PIACERE e di ALLEGRIA. Ogni danzatore, a seconda dei suoi stati d’animo, a seconda della particolarità e la spiritualità che raggiunga in quel preciso momento in cui la pratica, si avvicinerà ad essa in base alle multipli facce che la Danza Mexica assume: per piacere, per la venerazione, per la energetizzazione, per la meditaizione in movimento, per “fermare il mondo” (vedi Viaggio a Ixtlan), per elevare la coscienza, ecc…Oltre a quello appena detto, la Danza Mexica porta impliciti altri insegnamenti extra che sono:

FILOSOFIA DELL’ANAHUAC. Se esiste qualcosa di indiscutibilmente legato alla Danza Mexica è l’ANAHUAC TLAMATILIZTLI (Filosofia dell’Anahuac), poeticamente denominata “IN TLILLI IN TLAPALLI” (“Il rosso e il nero”, che metaforicamente significa “la saggezza del Messico antico”). Questa cosmovisione, come detto prima, propone l’dea che OGNI COSA ESISTENTE NELL’UNIVERSO CONTENGA IN SE’ L’ESSENZA DELL’IPALNEMOUANI, Colui che da la Vita, e che perciò ogni essere è sacro e per tanto deve essere VENERATO, CURATO e RISPETTATO. La conseguenza più trascendentale di una possibile REINCORPORAZIONE (come racconta León Portilla) di questo modo di vedere il mondo nella nostra vita quotidiana sarebbe che si FRENASSERO L’INQUINAMENTO, LA DISTRUZIONE DELLA TERRA E DI VITE, e tutti i fattori che minacciano la continuazione dell’esistenza stessa della vita. Alcuni scienziati affermano che la specie umana si trova in una fase di netta decadenza: tutto indica che ci stiamo spingendo verso l’estinzione della nostra specie (dopo aver sterminato dalla faccia del pianeta migliaia di altre specie vive). E’ per questo che i passi della danza, simboleggiando le 4 forme fondamentali della materia (aria, terra, fuoco e acqua) o i 4 movimenti basici del cosmo (rotazione, traslazione, contrazione, espansione), cercano di ricordarci che non siamo qualcosa di speciale o diverso, ma uguale a tutto ciò che esiste nell’Universo; che siamo solo un filo molto piccolo all’interno dell’infinito tessuto della vita (vedi la lettera del capo pellerossa Seatle) e che per tanto dobbiamo addentrarci più in profondità nella conoscenza scientifica della Terra e dell’Universo per essere in armonia con entrambi.

 


LA STORIA DELL’ANAHUAC. Ovviamente non solo quella che proviene dalla visione dei vincitori ( che è quella che comunemente e inconsapevolmente viene insegnata nelle scuole), ma anche studiando come i vinti vedevano se stessi (la loro storia, scienza, filosofia, forma di governo, astronomia, etica e tipo di educazione) e come VIDERO, COSA PENSARONO DEGLI INVASORI E DEL MODO VITE CHE QUESTI ULTIMI IMPOSERO E IN CHE MODO LO FECERO (vedi per esempio Memoria Mexicana di Enrique Florescano,ed.Joaquín Mortiz; o l’ormai classico La visione dei vinti di Miguel León Portilla).

 

LINGUA NAHUATL Con la danza, inevitabilmente, bisogna conoscere anche la LINGUA NAHUATL poiché i nomi utilizzati nella danza (aquila bianca “Iztac Cuautli”, fuoco “Tletl”, Serpente Preziosa “Quetzalcóatl”, La generatrice del Pulque “Mayahuel”, Edera “Malinalli”, nostra venerata madre terra, ecc…), gli strumenti musicali e i costumi li usiamo nella loro lingua nativa, il nahuatl. Bisogna dire che, il più delle volte, LA LINGUA NAHUATL possiede dei concetti difficilmente traducibili in spagnolo per cui preferiamo conservarli tali e quali sono, questo perché il Nahuatl è una lingua filosofica, poetica e dualista (da qui che i poemi filosofici, come quelli di Nezahualcóyotl e altri suoi contemporanei, sono conosciuti in Nahuatl “XOCHITL IN CUICATL”, “Fiore e Canto”, in senso metaforico: poesia e filosofia).Tutto ciò fa sì che, poco per volta, si incominci ad imparare la lingua autenticamente messicana, la lingua náhuatl, che è carica di dualismo, di filosofia, di simbolismo metaforico e delle sue categorie centrali quali la LOTTA, l’EQUILIBRIO, il MOVIMENTO, intraprese nella danza.

 

CALENDARIO E ASTRONOMIA Tutte le danze dell’Anahuac sono legate ad eventi astronomici, epoche dell’anno e date specifiche.Alcuni esempi sono: la danza a Huitzilopochtli (“huitzil”- colibrì-, “opochtli”-mancino-in senso figurato “Il guerriero del Sud” allude al Sole attraverso il nome di quel piccolo uccello tanto ammirato dagli aztechi. Questo nome veniva dato al Sol che viaggia verso sinistra guardando da oriente a ponente- dal 21 giugno al 21 dicembre, cioè dal Solstizio d’estate al Solstizio d’inverno); la danza Quetzalcoatl, che è un altro dei nomi dati al sole ma che in questo caso si riferisce al Sole dell’equinozio di primavera, 21 marzo, che discende a fecondare in questo giorno la Madre Terra, Tonantzin; la danza Tlaloc –il 21 giugno- da inizio alla stagione delle piogge; la danza Tonantzin-21 dicembre- per ringraziare il ciclo di fioritura e di alimenti che ci ha donato la terra durante la primavera, l’estate e l’autunno, prima del suo ciclo invernale di riposo; la danza Aquila Bianca con la quale si venerava quotidianamente il Sole quando si trovava esattamente alla metà del suo percorso (si danzava i suo onore in tre occasioni: all’alba, denominandolo CUAUHTLEUAMITL Aquila dalle frecce di fuoco, IZTAC CUAUHTLI Aquila Bianca, e CUAUHTEMOC Aquila che discende, ormai entrata la sera, prima che sparisse nell’orizzonte vespertino). Si danzava anche per Quetzalcoatl quando appariva Venere, sia come Stella Mattutina (la si chiamava TLAHUIZCALPANTECUHTLI, Il signore dell’Alba) che come stella Vespertina (denominandola XOLOTL, la stella gemella). Questa connotazione della realizzazione di danze specifiche in certe date precise si perse quando gli spagnoli cercarono di impedirne la pratica, permettendole solo posteriormente quando i frati acconsentirono al loro utilizzo esclusivamente per promuovere l’evangelizzazione: si potevano eseguire certe danze se e solo se fossero state dedicate all’Unico e Vero Dio o in onore della Vera Fede o Religione. Attualmente è necessario che, come si faceva in passato, assegnando differenti funzioni ad ogni membro del gruppo di danza (le sahumatrici o malinches, i caracoleros o atecocoiani, il porta stendardo, il huehuetero, il capitano…)si dia a due di loro la funzione dello studio degli astri più importanti per i popoli del Anahuac affinché per ciascun evento astrale di speciale connotazione si risalti la danza corrispondente ( o, se è possibile, si realizzi una cerimonia a riguardo). Gli studiosi degli astri erano denominati Tlamatini o Xómotl. Ciò detto, obbliga il TEMACHTIANI (maestro) a spiegare ai suoi alunni (MOMACHTINIME- plurale-, MOMACHTINI-al singolare-) danzatori alcune particolarità extra come il Calendario azteco (XIUHAMATL, Foglio degli Anni), più qualcosa di astronomia, e se è possibile è c’è tempo e disponibilità, si può arrivare fino al NEPOHUALTZINTZIN(sistema di calcolo e matematica del Messico antico- tipo l’abaco; vedi Pensamiento matemático y astronómico en el méxico precolombino , di Guillermo Garcés Contreras, ed.IPN).

 

la danza e le altre attività collaterali a questa devono avere come altro obiettivo concentrare la mente, i sentimenti, le attitudini, le aspirazioni…VERSO UN’ALTRA FORMA DI VITA UMANA, al fine di evitare di essere complici di questa forma di vita così spogliatrice, ecocida, materialista e decadente.